Dopo aver passato in rassegna la banale tariffa in TV e sui siti di streaming, abbiamo deciso di andare più lontano e vedere cosa stavano combinando gli europei, nella desolata speranza di trovare qualcosa di più attraente che non coinvolgesse zombi, mutanti, fantascienza o il apocalisse. Si scopre che hanno dei veri tappi per quanto riguarda gli spettacoli televisivi, ed ecco la crema del raccolto, che per coincidenza ha anche le donne al centro della trama.
Borgen (2010-13)
Una volta superata la pronuncia piuttosto esotica, ciò che rimane è uno sguardo favoloso e intimo a un governo nel primo mondo. Le cose non sono perfette, tutt'altro, ma si intravedono le pressioni, i dilemmi e il sessismo sottilmente velato che prevale nelle alte sfere del potere. Tutto questo è decisamente messo a nudo quando la Danimarca, dove è ambientata questa serie, ottiene il suo primo primo ministro donna o ministro delle statistiche come lo chiamano lì. Non c'è mai un momento di noia mentre la storia passa da un imbroglio politico all'altro. A parte questo, il ministro delle statistiche è chiamato a ricoprire l'uomo, o osiamo dire, 'donna' la più alta carica del paese, mentre si destreggia anche tra i bisogni della sua famiglia – un compito davvero arduo! Consegnato con inconfondibile spavalderia scandinava, questo spettacolo è notevolmente avvincente.
Marcella (2016, 2018)
Marcella, il personaggio omonimo della serie, è un ispettore investigativo londinese che è tornato al lavoro dopo una pausa, solo per essere presentato con un caso che coinvolge un serial killer. Ora, se ciò non bastasse, scopriamo presto che la sua famiglia è in qualche modo invischiata in tutto questo, ed è allora che si scatena l'inferno! Non c'è niente come il coinvolgimento della famiglia e problemi medici personali per confondere e immischiarsi in un pasticcio già delizioso, e questa serie ha questo in abbondanza. Tutti questi avvenimenti si susseguono a una velocità abbastanza vertiginosa, e diventa un po' travolgente per noi spettatori – dedica un pensiero a Marcella allora, vero? Questo spettacolo è un po' noir britannico per competere anche con gli spettacoli scandinavi – nessuna sorpresa, dato che è scritto e diretto da Hans Rosenfeldt della fama di The Bridge.
Ultimo tango ad Halifax (2013-16)
Ambientato ad Halifax, nel West Yorkshire, questo spettacolo dà il via alle cose con una storia piuttosto commovente di amore anziano, e questo apparentemente sembra cullarci in un falso senso di sicurezza. Ben presto, però, diventa evidente che le due famiglie, unite dall'anziana coppia, non sono del tutto adatte l'una all'altra. Inoltre, ci sono più di pochi livelli per ciascuno dei personaggi e le loro situazioni si intrecciano invariabilmente in modo intrigante. Catturati nel mezzo di tutto ci sono due personaggi femminili centrali, che sebbene separati dalla classe e dall'educazione, devono trovare una sorta di concordia e conforto l'uno nell'altro per far sì che tutto si unisca. Cosparso di più di un pizzico di confusione e di una leggera dose di calamità introdotta per buona misura, questo spettacolo ti costringe a cavalcare un ottovolante emotivo con i personaggi e ci ricorda perché amiamo le nostre famiglie, le verruche e tutto il resto.